Metrica: interrogazione
203 ottonari in Il re alla caccia Venezia, Bassanese, 1763 
d’un bel ciglio il dolce incanto
   Nobiltade è un ricco fregio
fa più presto a innamorar. (Parte)
   Se all’amor, se al pianto mio
   Volea dirvi... che Giannina...
   Perdonate... all’innocente...
che le usate... crudeltà... (Parte)
S’una donna è un po’ vecchietta
   Quando penso a quel milordo...
che ho creduto a un mentitor. (Tuoni e lampi)
   Oh che tuoni! Oh che spavento!
                         Se ti prendo.
                           Ti distendo.
                                Chi sarà?
   Niente, niente, ella è una pianta.
È una grande oscurità. (Partono)
   Infelice... io son perduto...
d’un milord che m’ha insultato,
   Voglio creder ch’ei sia buono
chi resistere vorrà. (Escono le guardie ed attaccano il milord e Riccardo che difendendosi entrano fra le scene seguitati dalle stesse guardie)
   Voi siete? (Trovando miledi, alza la lanterna e la guarda)
                         Un’infelice.
vi conduca via di qua. (Le dà mano)
   Fra l’orror di queste selve,
di chi è nato a sospirar. (Parte colle guardie)
una piazza a governar. (S’inchina e parte)
                            Fino a sera.
                    Gioia mia.

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